PROGRAMMA DELLA FESTA DI SAN PANTALEONE -LUGLIO 2009 |
PROGRAMMA 17-22 Luglio - Novenario predicato da Don Carlo Magna: ore 19.30 Santa Messa. 23-24-25 Luglio – Triduo: ore 19.30 Santa Messa. 24-25 Luglio: ore 09.30 – Pinacoteca del Duomo: Convegno di studi “San Nicola da Myra, dal Salento alla Costa d’Amalfi: il mito di un culto in cammino”, a cura dell’Associazione Culturale Duomo di Ravello. |
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SAN PANTALEONE- PATRONO DI RAVELLO |
A sinistra dell'altare maggiore è la Cappella di San Pantaleone, medico e martire, Patrono di Ravello, che rappresenta il cuore della devozione e della tradizione ravellesi. Voluta sin dal 1617 dal vescovo Michele Bosio per una più sicura e degna collocazione della Reliquia del sangue del martire, fu realizzata soltanto nel 1643 durante il governo del vescovo Bernardino Panicola, che ne fece la traslazione con una solenne ultima processione per la città . L'ingresso alla Cappella è dato da un grande arco con cancellata in ferro e da una balaustra di marmo. Nella grande volta sono degli affreschi di buon pennello, raffiguranti alcuni miracoli ed il martirio del Santo di Nicomedia, avvenuto nel 305 d. C. durante la persecuzione di Diocleziano e Gaio Galerio Valerio Massimiano. Sulla parte di fondo s'innalza il magnifico dorsale con bei marmi; al centro il quadro in tela di Geronimo Imperiale di Genova (1638), rappresentante il martire con a sinistra il Sacerdote Sant' Ermolao, che lo convertì e lo battezzò; ai laterali altri due piccoli quadri: S. Barbara, compatrona e S. Tommaso Apostolo. |
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Sull'altare della Cappella della navata sinistra del Duomo di Ravello è posto il dipinto su olio a tela raffigurante il martirio di San Pantaleone con Ermolao, opera di G. Imperiale del 1638. Si tratta di un assai pregevole esempio della maniera classicistica, con cui il naturalismo seicentesco si apre all'Illuminismo. Il dipinto si ammira per un misurato cromatismo tonale, per un equilibrato dimensionamento spaziale, per una non comune capacità compositiva ed impaginativa. |
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Un capitano inglese, I. R. Grant, di fede anglicana, avendo osservato il fenomeno della liquefazione del sangue del Santo, ne descrisse una dettagliata relazione: "Il reliquario è un vaso di vetro a forma di disco. Nella parte inferiore contiene una sostanza oscura, spessa che, secondo la tradizione, è sabbia o terra sulla quale si sparse il sangue quando la testa del martire fu staccata dal tronco; vi è poi uno strato biancastro simile ad un nastro di sangue di colore bruno scuro, tutto opaco. Sopra un'altra striscia che sembra essere grasso solidificato, ed infine ancora al di sopra vi è una linea di minuscole bollicine secche che segnano il livello più alto della materia adiposa durante la liquefazione. |
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