Afflitto
vaiato in punta, di oro e di azzurro.
Questa Casa, illustre patrizia di tutti e tre i S dili di Scala,
Amalfi e Ravello, vuolsi derivata da Placido, romano, maestro
dei cavalieri dell'imperatore Traiano, che fattosi cristiano
si chiamò Eustachio e patì le pene del martirio
sotto l'imperatore Adriano. Il ramo dei d' Afflitto di Ravello.
ha goduto gli onori del patriziato napolitano nel Sedile di Nido.
Ha goduto altresì nobiltà questa famiglia: in Lettere,
Castellammare, Benevento, Lucera, Bitonto, Palermo ecc. ed ha
posseduto più di cinquanta feudi di cui alcuni con titoli
di principe, duca, marchese e conte
Si ricordano Leone, Doge della repubhlica amalfitana (800); Landolfo,
Consigliere di Huggiero il Bello (1140); Giorgio, presidente della
R. Camera della Sommaria; Leone, Luogotentnte del Gran Camerario
e Consigliere di Maria di Cipro moglie di re Ladislao: Leonardo,
Vicario e Gran Cancelliere del Regno 1414 ; Marino, Maestro Razionale
della Gran Corte e regio Consigliere (1422) ; Lorenzo, Giustiziere
di Principato Ultra e Gran Oamerario (1472) ; Matteo, regio Consigliere,
poi Presidente della regia Camera della Sommari Filippo e Giov.
Battista, Giustizieri (1497 e 1556); .luogotenente del Gran Cameglengo
(1505); Andrea maesto di campo dell' Imperatore Carlo V; Gregorio
Regente della R. Camera della Sommaria, Maria morta in concetto
di santità. Vi furono poi Camponello signore di Reliegaldo
ecc. Gran Maestro dei templari e moltissimi dei cavalieri Gerosolimitani.
|
|
 |